Legatura in piena pergamena coeva floscia con unghie e tracce di bindelle deperdite; dorso muto. I Volume:(6) - 148 - (1b) carte numerate. Magnifica illustrazione al frontespizio silografata che vede l`autore seduto ad un banco mentre redige un testo; alcuni bellissimi capolettera silografati di grandi dimensioni. II Volume: (48) - 128 - (4) pagine numerate. Frontespizio con fregio e ampia marca tipografica dei Giolito ripetuta all`ultima pagina; eleganti fregi e capolettara istoriati. La prima opera i Ricordi di Monsignor Sabba da Castiglione. Il Gamba 1301 "confessa l`autore, in una lettera posta al fine dell`edizione del 1555, di aver scritto in lingua massimamante lombarda, ma che questa sua foggia di scrivere era stata approvata dal Sannazaro a Napoli, e dal Bembo a Padova. Curiose sono le notizie che vi si leggono, specialmante nel Ricordo circa gli ornamenti della casa." La prima edizione fu pubblicata a Bologna nel 1546. Il secondovolumetratta diun dovizioso trattato filosofico, "Ove - come dichiara il frontespizio - con vive ragioni si mostra, la morte non esser quel male, che`l senso si persuade. Con una dotta, e giudiciosa lettera, over discorso intorno alla lingua volgare". Curatore dell`edizione fu Citolini, che testimonia che quella che si appresta a stampare è opera "uscita da l`intelletto d`un giovinetto, tutto occupato per gli altrui intrighi ne i continui, e noiosi travagli del pallazzo". Quest`opera di Valerio Marcellino rappresenta non solo un trattato filosofico ma anche un contributo al dibattito linguistico del suo tempo, offrendo un dialogo intenso e ricco di argomentazioni sulle percezioni umane e sulle lingue. Il testo si presenta come un prezioso trattato diviso in due giornate, introdotto da una lettera sulla lingua volgare. Esemplare in splendide condizioni, legatura integra interno fresco e molto bene inchiostrato.
Legatura coeva in piena pergamena rigida con titolo manoscritto al dorso. (4, compresa l`ultima bianca) 179 carte numerate, manca l`ultima carta, bianca. Marca tipografica al frontespizio e data anticamente manoscritta, testatine e capilettera xilografici. Prima edizione di un ampliamento dei "Discorsi dell`arte poetica" pubblicate a Venezia dal Tasso nel 1587 nei quali sviluppa la sua riflessione sul contenuto del poema epico, che deve essere un poema unitario, una presa distanza critica dal poema epico di Ariosto, una narrazione ordinata e coerente. Esemplare complessivamente in buone condizioni, tracce di sporco al frontespizio, piccola macchia d`inchiostro al taglio laterale, tracce di sposrco alla carta 91.
GRAZZINI Anton Francesco, detto Il Lasca (1505 endash; 1584) - DELL`OTTONAIO Giovan Battista (Firenze 1482 - sd)
Legatura in piena pergamena rigida con unghie. Tracce di titolo manoscritto al dorso. Primo volume:(20), 1-298, da 397a 465 [mancano le pp. 299-396], (7, di indice), pagine numerate. Le pagine da 299 a 396 sono state mutilate per ragioni censorie come in quasi tutti gli esemplari. BelFrontespizio xilografico con titolo entro bordura architettonica con putti, grottesche, e stemma mediceo con motto entro cartiglio.Prima rara edizione di una rinomata raccolta di componimenti toscani curata da Anton Francesco Grazzini, detto il Lasca. La raccolta contiene componimenti di carattere carnascialesco, ritenuti osceni per l`epoca e, per tale ragione la maggior parte degli esemplari si ritrovano mutili di diverse pagine perchè censurate, vennero amputate quasi sempre le stessepagine come quelle mancanti al nostro esemplare. Secondo volume: 103-(1b) pagine numerate compreso il frontespizio con titolo e bella marca tipografica del Torrentino, ripetuta all`ultima pagina.Prima rara edizioneseparata di questi canti pubblicati per la prima volta - con alcune differenze - nell`opera precedente. Gamba 693 "Raro". Esemplare in buone condizioni., sporadiche macchioline o tracce di sporco
CICERONE Marco Tullio (106 a. C. - 43 a. C.) - LAMBIN Denis, latinizzato in Lambino Dionisio (1516-1602)
Legatura in piena pelle marrone con doppia serie di triplce filetto a secco con angolari floreali in oro e ampio fregio ovale in oro ai piatti; al centro di quello anteriore cifra in oro .C.D.W. (Cornelius De Wit) dorso a 4 nervio rilevati con fregi a secco e in oro agli scomparti; tagli rossi, sbiaditi. Al contropiatto anteriore, ex-libris nobiliare di De Verdon. 1 carta per il frontespizio con titolo e fregio tipografico al recto, bianco il verso; da 3431 a 4131-(1 bianca) pagine numerate; all`interno, alcuni capolettera. l`Epistolarum comprendeva ben 900 lettere suddivise in 4 raccole: AD FAMILIARE, AD ATTICUM, AD QUINTUM FRATREM E AD MARCUM BRUTUM. Il volume in esame è uno dei 4 che componevano l`edizione completa ed è dedicato alle lettere AD ATTICUM, il migliore amico di Cicerone. Le lettere di Cicerone concernevano personaggi pubblici romani. Sono considerate la fonte di informazioni più affidabile per il periodo che precedette la caduta della Repubblica Romana. Esemplare in buone condizioni complessive, fenditure alle cerniere dei piatti che rimangono attaccati grazie alle corde che si innestano nel dorso; all`interno, lieve uniforme ingiallitura.
ALAMANNI Luigi (1495 endash; 1556)
Legatura in pergamena rigida; dorso a 5 nervi rilevati con titolo in oro a uno scomparto superiore; tagli blu. Carte di guardia marmorizzate. (8)-435-(13) pagine numerate; frontespizio con titolo e ampia marca tipografica di Filippo Giunta, ripetuta con varianti al verso dell`ultima carta. Primo volume dei due pubblicati, il secondo venne edito l`anno seguente da Niccolini da Sabbio su iustanza di Melchior Sessa. Nello stesso anno Gryphium di Lione pubblicò l`identico testo e, a sua volta, l`anno successivo pubblicò il suo secondo volume. L`edizione di Gryphium viene considerata di poco antecedente quella in esame di Giunta. L`opera è dedicata a Francesco I re di Francia, che protesse l`Alamannni dopo la sua fuga da Firenze al ritorno dei Medici nel 1530; essa contiene 30 elegie, 14 egloghe, 178 sonetti con 5 ballate e 2 canzoni; la Favola di Narciso in ottava rima; il Diluvio romano e la Favola di Atlante; 12 satire e i sette Salmi Penitenziali in terza rima. Alamanni è stato considerato per alcuni secoli uno dei maggiori poeti italiani, come prova il gran numero delle edizioni. Esemplare in buone condizioni, salvo per l`ultima carta, slabbrata e integrata lateralmente per un paio di centimetri, non lede l`immagine della marca tipografica.
Elegante legatura ottocentesca in pieno marocchino verde smeraldo, firmata Bouzzonet; ai piatti, triplice filetto con ampi angolari a motivi ornamentali impressi in oro; dorso a cinque nervi rilevati con titolo e data impressi su due scomparti in testa e al piede; agli altri scomparti, raffinate impressioni in oro a motivi ornamentali; tagli dorati, sguardie marmorizzate. 2 carte bianche di guardia; 130 pagine numerate, compreso l`elegante frontespizio con titolo in parte racchiuso entro fregio rinascimentale e ampia marca tipografica (al verso, vistosa scritta a penna "Lodovico" alla parte inferioreche traspare anche al recto); 1 carta non numerata con marca tipografica al recto, al verso scritta a penna slavata. Opera tardiva del Boccaccio. Il Laberinto d`Amore o Corbaccioha una datazione incerta inclusa tra il1335 e il 1336. Incerto anche il significato del titolo:è possibile che venga da corvo simbolo della cattiveria, l`uccello che becca gli occhi, in questo caso sta a rappresentare l`amore che acceca e rovina ; oppure deriva dallo spagnolo corbachos`, cioè scudiscio, che richiama il tratto satirico dell`opera. La narrazioneè incentrata sull`invettiva contro le donne.Esemplare complessivamente in buone condizioni, salvo i difetti descritti, tracce di sporco al frontespizio e alla carta a seguire, piatti riattaccati.
BOCCACCIO Giovanni (1313-1375)
Legatura in piena pelle marrone, ai piatti, filetto esterno e un filetto longitudinale a ca. 3 cm dalla cerniera laterale; dorso muto a 4 nervi rilevati. 445 (i.e. 453)- (11) carte numerate; il recto del folgio di guradia posteriore con fitte annotazioni a penna da antica mano. Frontespizio con titolo e ampoia marca tiopografica di Comin da Trino; 1 grande capolettera H abitato e silografato alla carta 2; 10 piccoli capolettera abitati e altrettante deliziose vignette silografate (cm 6,5x6,5 ca.), poste all`ingresso di ogni "giornata" in cui è suddiviso il testo. L`opera è una integrale riedizione di quella stampata da Comin da Trino nel 1552, stessa paginazione e testo. Entrambe le edizioni sono molto rare, di quella del 1552 se ne segnalano 4 esemplari in Italia (presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Biblioteca Marciana, la Biblioteca Comunale di Trento e la Biblioteca dei Musei Olivetani di Pesaro), questa del 1556 è altrettanto rara (3 gli esemplari italiani finora rintracciati: uno nella Biblioteca A. Mai di Bergamo, uno nella Biblioteca Correr di Venezia e Biblioteca Sabbadino di Chioggia). La rarità di entrambe le edizioni è dovuta al periodo storico fortemente censorio, il Decameron fu sempre avversato e messo all`indice dalal Chiesa. A Venezia, dopo due soli mesi dalla promulgazione dell`Indice, si ha notizia del primo rogo di 10/12 mila libri, questo fa ben capire perchè un`opera così nota del Boccaccio abbia così pochi esemplari superstiti. Esemplare in buone condizioni, dalle incisioni quasi tutte molto fresche e bene inchiostrate; leggerissima, quasi impercettibile gora al bordo inferiore di diverse carte alla prima metà del volume.